LAVORO: CONFARTIGIANATO CONFINDUSTRIA E CNA, ANALIS [..]

 Spesso capita di leggere, sugli organi della stampa, da parte di esponenti delle organizzazioni sindacali dei lavoratori dipendenti delle analisi sul mondo produttivo senza che queste contengano dati ufficiali e/o dell’Istat relativi all’occupazione che mirano ad evidenziare in maniera forte la questione del lavoro nero. Confartigianato, Confindustria e Cna fanno osservare che una analisi che non mira ad approfondire anche la scarsa propensione delle persone ad intraprendere carriere lavorative ritenute non idonee alle proprie aspirazioni non ha alcun senso se non quello di fuorviare dall’affrontare la concretezza del problema con una visione del mondo produttivo negativa che sminuisce l’attività dei molti imprenditori virtuosi del nostro territorio. Il 2022 è stato caratterizzato dalla perdurante ricerca di personale da parte delle imprese operanti nella meccanica, nell’edilizia, nell’impiantistica sia essa elettrica, idraulica o nautica. – spiegano Confartigianato, Confindustria e Cna - Nelle analisi fornite non si approfondisce l’assenza di figure professionali valide, malgrado in alcuni passaggi, come quelli degli autisti e delle patenti qualificate dove si accenna alla difficolta di reperire personale abilitato, un problema che non riguarda solamente i trasporti pubblici ma che sta caratterizzando, già da tre anni, anche tutto il mondo dell’autotrasporto e che sta creando criticità nella circolazione delle merci. Carenze professionali dovute sia ai costi necessari per l’ottenimento delle abilitazioni, sia alla mancanza di propensione da parte di molti giovani a voler intraprendere queste carriere professionali tra l’altro ben retribuite. Spiace notare – sottolineano Confartigianato, Confindustria e Cna - come venga spesso rimarcato che le imprese del territorio hanno una costante voglia di “lavoro nero” e questo è solo uno slogan negativo per il nostro impianto produttivo e in particolare per il settore dell’edilizia, che dai dati in nostro possesso, non solo è stato il settore che ha assorbito la maggior parte di nuove assunzioni, ma che addirittura nel biennio 2021/2022 è andato in sofferenza nella ricerca di personale da inserire nei propri organici.Sono le imprese del territorio, dell’edilizia e dell’impiantistica che subiscono il lavoro nero di alcune figure professionali che nel dopolavoro,  si adoperano per realizzare diverse lavorazioni e sulle quali ad oggi gli organi di controllo trovano difficoltà per adeguate e mirate azioni di verifica. Senza contare che in alcuni casi, il personale formato nel tempo dalle aziende del settore specifico, sono stati oggetto di assunzioni massive da parte di società pubbliche, con l’ovvio problema di reperire nuove figure professionali difficili da trovare nell’attuale panorama della disoccupazione.In quest’ottica - proseguono Confartigianato, Confindustria e Cna - il concetto da far emergere e da sostenere collegialmente da parte di tutte le forze sociali è quello del cambio di passo nei percorsi formativi finanziati dalla Regione Toscana, con una valorizzazione delle Agenzie Formative accreditate e con la promozione dei voucher individuali per l’introduzione al mondo del lavoro. Al contempo – analizzano ancora Confartigianato, Confindustria e Cna - serve comunque anche un cambio di mentalità, purtroppo e/o per fortuna lo sviluppo e l’innovazione tecnologica, porteranno da un lato a individuare nuove figure professionali, dall’altro a ridimensionare notevolmente le attività dei servizi tradizionali e al contempo a rivalutare completamente quelle attività a cui oggi, molti disoccupati e/o in cerca di prima occupazione, seppur in possesso di un titolo di laurea, non aspirano  In conclusione, per le tre associazioni datoriali  l’analisi occupazionale del territorio deve essere affrontata in modo serio nonché responsabile e non certamente con “l’esternazione di luoghi comuni” utili solo per fare distorsivi effetti mediatici.